Astrologia evolutiva e astrologia tradizionale

Contrariamente a quanto si creda l’astrologia tradizionale e l’astrologia evolutiva (o umanistica) partono da punti di vista totalmente inconciliabili. L’astrologia tradizionale parte da un determinismo. Tu sei quello, per cui se hai quell’aspetto tra due pianeti non puoi farci nulla. L’aspetto, il segno, la posizione nelle case vengono definiti come qualcosa di imprescindibile che determinano quello che siamo. L’astrologia tradizionale si basa sull’assioma che ci sia un destino al quale siamo inevitabilmente legati.

Per l’astrologia umanistica noi abbiamo sicuramente dei condizionamenti (famigliari, sociali, genetici), il condizionamento non è però una determinazione. L’astrologia evolutiva ci dice: tu hai tante potenzialità, hai dei contenuti, e quei contenuti sono sicuramente tuoi, ti definiscono, però con quei contenuti puoi spaziare tantissimo e soprattutto puoi uscire dai condizionamenti, puoi liberarti da tutti i gioghi cui sei stato posto inizialmente. L’educazione, per esempio, è un giogo. Ci hanno insegnato che una cosa è giusta e un’altra è sbagliata ma col tempo noi possiamo decidere da soli cosa è giusto e cosa non lo è e cambiare direzione. Quindi per l’astrologia evolutiva noi non siamo determinati. Abbiamo dei condizionamenti ma quello che ci determina è la Non-conoscenza, il non conoscerci. Come dice Carl Rogers, fondatore del Counseling, “il grado di autocomprensione è forse il fattore più importante nella previsione del comportamento individuale.” In base a questa convinzione, Rogers adottò un approccio umanistico in campo psicologico, distaccandosi da quello comportamentista che, similmente all’astrologia tradizionale (ovviamente su basi diverse) riduce l’uomo a una somma di fattori in cui l’intervento personale è pressoché nullo.

Jung dice che tutto quello che non conosciamo siamo costretti a viverlo come “fato”, perché comunque tutto quello che non conosciamo agisce, solo che agisce al di fuori di noi, della nostra volontà, cioè al di fuori della nostra coscienza. Quello che l’astrologia evolutiva ci aiuta a fare è conoscerci pienamente affinché noi non si sia più soggetti passivi dei nostri contenuti inconsci. Come lo fa, sebbene sia ancora pressoché un mistero, è interpretando simboli universali attraverso la posizione dei pianeti nel cielo (e non delle costellazioni come tutti credono), in  base a un concetto che Jung definì sincronicità, «un principio di nessi acausali» che consiste in un legame tra due eventi che avvengono in contemporanea, connessi tra loro ma non in maniera causale, cioè non in modo tale che l’uno influisca materialmente sull’altro; essi apparterrebbero piuttosto a un medesimo contesto o contenuto significativo, come due orologi che siano stati sincronizzati su una stessa ora; ovvero due cose che avvengono nello stesso momento sono portatrici di elementi simili pur non influenzandosi tra di loro. O, come disse Ermete Trismegisto: come in alto, così in basso.


Commenti

  1. Interessantissimo spunto di riflessione, conosco poco l'astrologia, un po meglio l'astrologia evolutiva ma leggendo questo tuo articolo lo ricollego molto a ciò che penso io sulle scelte, e sui condizionamenti che una cultura fa subire, inoltre tra le righe parli del Conoscere se stesse-i e di Alchimia (come in alto così in basso) ovvero di fluire, tema a me molto caro. Ho letto con piacere questo post, grazie.

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  2. Grazie a te. Sono contenta ti sia piaciuto.

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  3. :-) ora sono loggata, voglio approfondire questa tematica dell'astrologia evolutiva perché la trovo particolarmente interessante e il tuo post è davvero ben scritto. Ti auguro un buon fine settimana.

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